Risultato della ricerca: esercito italiano
manlio.bottegoni
Foto scattata questa sera con la luna piena che è sorta sulla cima del monte Vettore e con la presenza di una grossa slavina scesa dalla sommità dello stesso fino a valle. Il tempo di tornare a casa e scaricarla. La dedico a tutti gli amici del club e in particolare agli amanti del \"piccolo Tibet italiano\".
manlio.bottegoni
Gioiello del Parco regionale del Monte Cònero, Portonovo si distende in un contesto naturale ancora intatto, dove la macchia mediterranea arriva a toccare l\'acqua cristallina del mare. L\'arenile formato da una frana staccatasi da Pian Grande in epoca remota, risplende dei bianchi ciottoli di pietra del Cònero, levigati continuamente dalle onde. Il territorio di Portonovo, è parte integrante del Cònero, un monte abitato fin dalla preistoria e ne ha seguito le sorti: piceno, dorico, romano, bizantino, pontificio, francese, e infine, italiano. Nel medioevo questa zona era contraddistinta da tracce di vita monastica , con eremiti alla ricerca di silenzio e solitudine. La sua spiaggia fu punto d\'approdo e predaggio di navi turche. Di ciò si incontrano significative testimonianze storiche quali la torre di guardia eretta nel \'700 a difesa dai pirati e il Fortino Napoleonico baluardo militare ora adibito ad albergo.
carmeloincorvaia
Visto il successo avuto delle saline di Marsala e riserva naturale dello stagnone, risultata prima nella sezione «Expo - Nutrire il pianeta» e inoltre è arrivata terza a livello regionale per la settima edizione de \"I luoghi del cuore\" Fai (Fondo Ambiente Italiano). L\'iniziativa è stata promossa con la collaborazione di Intesa San Paolo. Pubblicare un\'altro scatto di questo meraviglioso luogo mi è sembrato doveroso !
manlio.bottegoni
Sulla sommità della collina si intravede fra la fitta vegetazione la Villa Leopardi-Dittajuti sul Monte Santo Pietro dove il 10 novembre 1975 il Governo italiano e quello jugoslavo hanno firmato il cosiddetto \"Trattato di Osimo\". L\'Italia rinuncia definitivamente, e senza alcuna contropartita, agli ultimi lembi di terra della penisola istriana (la cosiddetta Zona B).
brizio61
Bosa (IPA: [\'bɔza][3], in sardo Bosa o, contratto, \'Osa) è un comune italiano di 7.959 abitanti della provincia di Oristano, in Sardegna. Si trova nella subregione storica della Planargia. Fino al 2005 faceva parte della provincia di Nuoro ma, in seguito all\'applicazione della Legge Regionale 12 luglio 2001, n. 9[4] è passato alla provincia di Oristano.
mauriziot
.... una della basiliche più belle nel mondo; in tre anni a Venezia, non sono mai riuscito a vederla senza impalcature e teloni per ristrutturazioni varie; in questo caso, almeno, non è coperta la facciata, ripresa con un medio tele per isolarla quanto possible dall'omonima piazza dagli edifici vicini. L'attuale basilica, la prima Chiesa dedicata a San Marco, è stata voluta da Giustiniano Partecipazio ed è stata costruita accanto al Palazzo Ducale nell'820 per ospitare le reliquie di San Marco, trafugate, secondo la tradizione, ad Alessandria d'Egitto da due mercanti veneziani: Buono da Malamocco e Rustico da Torcello. Lo stilo è un misto bizantino e di gotico italiano. E' sede del Patriarca di Venezia. Venezia, giugno 2017
IvoMarkes
dedicata all\'amico Carlo.......................................................................................................................................................... PRALBOINO: Nel 569 Alboino, re del bellicoso popolo germanico dei Longobardi, dopo aver messo a ferro e fuoco il Friuli ed il Veneto, mosse il suo esercito alla presa prima di Mantova, poi di Brescia e delle altre città lombarde. Proprio in preparazione all\'assedio di Brescia, Alboino si accampò in un territorio posto ad una certa distanza dalla città. La località, per questo motivo, fu da quel momento chiamata Prato di Alboino, poi Prat\'Alboino ed in seguito Pralboino. Quando Desiderio, ultimo re dei Longobardi, fondò nel 758 il monastero di Leno, lo dotò di un vasto territorio, comprendente Pralboino, ed affidò ai monaci Benedettini la bonifica e la coltivazione di quelle terre. Il piccolo villaggio sorto al passaggio di Alboino, poté così svilupparsi e diventare una borgata sempre più importante. Dopo i primi duecento anni del Regno Longobardo ebbe inizio, con Carlo Magno, l\'era feudale e Pralboino fu ceduto, ai primi del novecento, dall\'Abate di Leno alla casata dei Gambara in cambio dei servigi resi al capostipite della famiglia, Ancilao, che aveva difeso le proprietà del monastero dagli attacchi degli Ungari. I Gambara ressero le sorti del paese come feudatari e signori sino al 1797, anno che segnò, ad opera di Napoleone, l\'abolizione dei diritti feudali con la caduta della Repubblica di Venezia, alla quale il territorio di Pralboino fu soggetto quasi ininterrottamente per 370 anni. Fino al 1815 Pralboino subì la dominazione Napoleonica e successivamente quella Austriaca fino al 1859. Fece poi parte del Regno d\'Italia e quindi della Repubblica dal 1946. ...da Wikipedia
Paolo76BG
Venerdì sera stavo rileggendo un libro del maggiore esperto di leadership e formazione aziendale Italiano.Una delle prima cose che spiegava è il \"punto di vista\" da tenere quando le sfide della vita ci si presentano davanti,tutti abbiamo incontrato nella nostra vita sfide di vario tipo,ma come le abbiamo affrontate? Ognuno ha sicuramente la sua storia,il suo modo di lottare per riavere il proprio equilibrio fisico e mentale quando dispiaceri o problemi arrivano.Personalmente credo l\'atteggiamento mentale più adeguato è quello di cogliere nella sfida un opportunità di crescita per diventare più forti e per vedere la realtà in modo differente.Di fondo viviamo in un mondo fatto di luce e ombra,e sulla strada che percorriamo ogni giorno,luce e ombra ci accompagnano e ci aiutano a crescere e ad essere sempre migliori,nell\' accettazione e nel cambiamento si cresce,si migliora e ci si prepara per altre sfide.
steveddies
Original Full D3 No post-pro. La scelta interpretativa è quella di mostrare due leonesse umane in forma di silhoutte. Per fare questo ho deciso quindi di lasciare lo scatto cosi come uscito dalla macchina, senza ritocco, senza variazione tonale e senza post-produzione per non perdere l\'intimità del lavoro di scatto. Le due modelle hanno assunto un posa leonina, auto rappresentandosi come tali. La foto lascia libera concettualizzazione all\'osservatore... in effetti cosa fanno? collaborano? si sfidano? si studiano? L\'osservatore lo comprende solo attraverso la propria idea fotografica. Esattamente cosi come le donne, combattive, pronte, frontali, le leonesse, nella pianura soleggiata di un tramonto frontale all\'obbiettivo, che pur essendo un tramonto italiano non toglie e non aggiunge nulla a quello africano, ma non per questo è meno drammatico o meno spettacolare. Ho aspettato circa 2 ore per avere la giusta combinazione tecnica ed ambientale prima di riuscire a fare questo scatto, che fa parte di una serie di silhouette scattate nella stessa giornata, ma per i tratti ed il gusto indubbiamente si pone davanti ad essi. Grazie per quanti vorranno commentare ed aggiungere qualche nota alla mia descrizione.
robgrosso
Di ritorno dalle vacanze in Croazia mi sono fermato a Trieste per visitare la risiera di San Sabba, l\'unico campo di sterminio in territorio italiano. Di questa esperienza presento tre foto che non hanno la pretesa di essere belle ma di essere una testimonianza di ciò che hanno vissuto queste terre di confine. Questa è la sala delle croci che veniva utilizzata come sala d\'attesa per lo smistamento nei vagoni dei prigionieri.
mauriziot
...... in una casa di etnia Chin, come riconoscibile dai tatuaggi neri sul viso della donna, in un villaggio vicino al Monte Victoria. Da notare la pipa in bocca alla donna: quella di fumare è infatti una tipica abitudine delle donne chin. L'ora dei dati exif è regolata sul fuso orario italiano e non su quello del Myanmar (+5.30). Mindat, gennaio 2018
en.giuliani
Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, noto soprattutto come vedutista. I suoi quadri risultavano dall\'attenta resa atmosferica, dalla scelta di precise condizioni di luce per ogni particolare momento della giornata e da un\'indagine condotta con criteri di scientifica oggettività, in concomitanza col maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell\'Illuminismo. Insistendo sul valore matematico della prospettiva, l\'artista, per dipingere le sue opere si avvaleva talvolta della camera ottica. (da Wikipedia)
GIFAN46
Come descrivere qualcosa come questa... E' solo che si resta colpiti e... per fortuna hai la tua Nikon al seguito!
robgrosso
Di ritorno dalle vacanze in Croazia mi sono fermato a Trieste per visitare la risiera di San Sabba, l\'unico campo di sterminio in territorio italiano. Di questa esperienza presento tre foto che non hanno la pretesa di essere belle ma di essere una testimonianza di ciò che hanno vissuto queste terre di confine. In questa foto si intravedono le celle di detenzione, in cui in pochi metri quadrati, meno di 10, venivano ammassati fino a 7 detenuti.
Daniele_Bertin
Al calar della sera, in una bella giornata invernale, il grande fiume italiano (qua ancora un esile ruscello di montagna) comincia il suo lungo cammino (652 km) da Pian del Re (CN) fino a sfociare nel Mare Adriatico!!!
mauriziot
... nella Baia Naturale di Boboviska, un ottimo ancoraggio sicuro, nell'estremo nord dell'isola di Brac (Brazza, in italiano), in Croazia di fronte a Spalato. A terra un paio di ristoranti assicurano il ristoro dei naviganti. Le case di pietra e le strade lastricate del paesino rivelano armonia e semplicità e sono di grande interesse. Croazia, luglio 2019
Verdegiada
Dalla sinistra veduta del ponte che ci accompagna al centro di Castiglione (comune italiano della provincia di GR) vestito a festa, con addobbi e luci che la illuminano e valorizzano come grande località vacanziera considerata un esclusiva meta turistica.
LuigiCher
"mi piego, ma non mi spezzo!". In realtà  si tratta di una variante del ben più noto motto : Frangar, non flectar (Mi spezzerò, ma non mi piegherò). Nel suo significato originario, la frase indicava l'integrità  morale di chi non cede di fronte a nessuna minaccia. Tuttavia, in italiano, viene spesso citata la traduzione dal significato opposto: "mi piego, ma non mi spezzo". Puoi scegliere di opporti ed essere spezzato sotto il peso dei tuoi stessi fallimenti, oppure seguire la "via della cedevolezza".